Ciclo dei palchi e denominazioni conseguenti
A partire da 9-10 mesi di età (marzo-aprile dell’anno successivo alla nascita) i maschi iniziano la costruzione dei primi palchi, che sono costituiti da stanghe piuttosto corte e non ramificate, prive di rose e a forma di fuso (da cui il nome “fusoni”), che verrà pulito a settembre e “gettato” a fine maggio-giugno dell’anno successivo. Dal momento che nello stesso periodo in cui inizia la crescita del primo palco, molti fusoni dell’anno precedente non hanno ancora gettato i palchi, può determinarsi la contemporanea presenza di due “categorie” di fusoni: quelli che si apprestano a diventarlo (meno di un anno) e quelli che si apprestano a gettare i fusi (meno di due anni prossimi balestroni) con probabili problemi nella discriminazione; può essere di aiuto ricordare che i più giovani si trovano di solito associati alle femmine adulte, mentre i fusoni di quasi due anni hanno già lasciato il gruppo familiare e vivono associati ad altri maschi; inoltre nei pochi casi in cui le due categorie di fusoni si trovino assieme, risulta evidente la differenza di dimensioni (fisica e dei fusi) grazie alla comparazione diretta: i fusi dei maschietti più giovani sono in velluto e più corti.
Nel palco di seconda testa possono comparire solo oculare, mediano, spina e vertice, oppure presentare già un accenno più o meno sviluppato di “pala”. Da questa fase in poi, di anno in anno i palchi e la larghezza della pala aumentano di dimensione e complessità strutturale ma, fino a che la pala non supera i 10 cm. di larghezza, i maschi corrispondenti vengono ancora classificati “balestroni” mentre, gli individui con pala larga oltre i 10 cm sono classificati “palanconi”. Si possono a volte osservare individui che, valutati solo in funzione della larghezza della pala (attorno ai 10 cm), risultano di dubbia classificazione. Occorre ovviamente in tal caso valutare anche altre caratteristiche (la grossezza della stanga, il grado di apertura, le dimensioni e curvatura dell’oculare) che, pur essendo caratteri influenzabili da variabilità individuale, possono, oltre ovviamente alle dimensioni e struttura dell’animale, aiutarci nella determinazione della classe di età.