Monitoraggio daino (Dama dama Linnaeus, 1758)

Notizie storiche e distribuzione

L’areale originario di Dama dama viene posizionato nella parte più orientale del bacino del Mediterraneo. La specie presenta attualmente una distribuzione quasi completamente “artificiale”; l’unica popolazione residua originale è, con tutta probabilità, quella di Dùzler in Turchia (Parco Nazionale di Termessos) vicino ad Antalya.

Il daino è comune in molte aree dell’Europa occidentale ed è particolarmente abbondante in Inghilterra. Molte di queste popolazioni hanno avuto origine da nuclei provenienti da tenute aristocratiche dove i daini venivano immessi per motivi ornamentali e venatori. Altre popolazioni hanno avuto origine da individui fuggiti da allevamenti. Di particolare interesse storico è la popolazione di questo Cervide presente a Rodi, caratterizzata da nanismo insulare, e quella, ora estinta, della Sardegna, frutto di introduzioni avvenute in tempi remoti.

L’origine delle popolazioni presenti in Italia è sconosciuta. Diversi Autori hanno in passato ritenuto che il Genere si sia estinto in Europa occidentale durante la glaciazione Wùrmiana e che la specie sia stata introdotta in epoca storica. Recenti ricerche archeozoologiche hanno tuttavia mostrato che le prime introduzioni sono state probabilmente effettuate nel periodo Neolitico; inoltre, alcuni graffiti rupestri provenienti da Lazio, Puglia e Sicilia suggeriscono la permanenza di popolazioni residue durante il periodo Tardo Glaciale. La presenza di popolazioni di daino in Italia durante il periodo romano non è documentata, mentre la specie era sicuramente presente nel Medioevo (Pedrotti L., E. Duprè, D. Preatoni, S. Toso, 2001). Allo stato attuale delle conoscenze la specie dovrebbe quindi essere considerata un’entità parautoctona per il territorio italiano; Le popolazioni italiane più antiche potrebbero essere quelle di Castelporziano (documentata dall’XI secolo) e San Rossore (nota dal XIV secolo). Recenti analisi genetiche hanno mostrato un elevato grado di polimorfismo genetico della popolazione di Castelporziano, che potrebbe confermare una sua maggiore antichità. (Pedrotti L., E. Duprè, D. Preatoni, S. Toso, 2001)

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Nel territorio italiano il daino è attualmente presente in poco meno della metà delle province. La sua distribuzione è frutto di introduzioni operate dall’uomo in epoche diverse ed appare pertanto estremamente frammentata in tutto il suo areale e caratterizzata dalla presenza di numerose popolazioni tra loro completamente isolate. In 34 province questo cervide è presente con piccoli nuclei sparsi di consistenza limitata o non quantificata; in 13 di esse, la consistenza dei nuclei presenti è superiore ai 300 individui. L’areale attualmente occupato si estende complessivamente per circa 5.000 Km e interessa soprattutto la Toscana e l’Emilia-Romagna (in pratica tutto l’Appennino settentrionale, sino alla provincia di Pesaro) ed una vasta area posta tra la provincia di Alessandria e l’Appennino ligure; in queste zone sono stimati poco meno di 20.000 individui, pari ad oltre l’80% della consistenza nazionale complessiva. Questi dati sono stati aggiornati nella pubblicazione “Banca Dati Ungulati: status, distribuzione, consistenza, gestione, prelievo venatorio e potenzialità delle popolazioni di Ungulati in Italia.” (Pedrotti L., E. Duprè, D. Preatoni, S. Toso, 2001) occorre però sottolineare come, i dati di consistenza e distribuzione del daino, come del resto quelli degli altri ungulati selvatici, necessiterebbero di costanti monitoraggi e periodici aggiornamenti, proprio in funzione del costante incremento di areali e consistenze, conseguente ad un fenomeno espansivo iniziato diversi anni fa e tuttora in corso, in gran parte dell’Italia.

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